Il Garden Design in Toscana
Comprendere a pieno la situazione odierna per saper scegliere con consapevolezza
La nostra storia in Toscana
Il mio lavoro in Toscana comincia nel lontano 2011 quando ebbi la fortuna di lavorare per due anni come capo giardiniere in una meravigliosa tenuta alle porte di Siena.
Siamo nelle crete senesi, territorio toscano vocato all’agricoltura e famoso in tutto il mondo per l’armonia delle sue colline, forgiate nel corso dei secoli dall’incessante lavoro dell’uomo.
Nonostante le precipitazioni medie annue siano considerevoli, sono di solito concentrate in pochi periodi e accompagnate di anno in anno, da una variabilità sempre più elevata.
La scarsa disponibilità idrica e le difficoltà a trovare acqua in profondità, hanno spinto nel corso dei secoli alla realizzazione di piccoli invasi artificiali, ormai tipici del paesaggio toscano.
Spesso insufficienti o sotto dimensionati per l’effettivo fabbisogno idrico delle tenute, non svolgono mai un ruolo primario ma piuttosto di supporto.
L’acqua sporca e quasi sempre insufficiente portano a due inevitabili considerazioni:
- L’installazione di eventuali depuratori per garantire il corretto funzionamento negli anni degli impianti di irrigazione
- L’effettiva utilità dell’invaso stesso a fronte dell’insufficiente apporto idrico nei mesi critici
Dopo un’attenta analisi costi benefici è altamente probabile che la soluzione più efficiente non preveda l’utilizzo di questi invasi, così come non preveda il recupero delle acque piovane, anch’esse sporche, potenzialmente dannose per gli impianti e quasi sempre insufficienti.
La raccolta dell’acqua piovana, a meno di non avere invasi particolarmente grandi e edifici altrettanto estesi, non è purtroppo quasi mai utile al mantenimento del giardino, specie nelle prime fasi di attecchimento. Nella maggior parte dei casi l’acqua accumulata è forse disponibile per le ultime settimane della primavera, ma indisponibile per tutta l’estate.
Aggiungiamo l’assenza di pozzi freatici o la scarsità di portata nei momenti critici, unitamente al divieto di utilizzare l’acqua pubblica nei giardini durante il periodo estivo, condizioni tipiche non solo del territorio delle crete senesi ma anche della Val d’Orcia o del Chianti o della bassa Maremma (Capalbio, Monte Argentario, ecc.), luoghi in cui lavoriamo molto e in perfetta sintonia con il paesaggio.
Tutti questi fattori portano ad unica conclusione: per innaffiare i nostri giardini dovremo costruire una cisterna sufficientemente grande e acquistare acqua.
Dopo aver descritto la situazione tipica toscana (dal nord al sud), torniamo dunque alla mia esperienza da capo giardiniere nella meravigliosa villa senese (dove l’unico rifornimento idrico avveniva tramite trasporto in autocisterna).
Quello che mi trovai a gestire nel corso della mia lunga e straordinaria permanenza era un giardino completamente dipendente dall’acqua, privo di una pianificazione sul lungo periodo, lontano dalla comprensione del territorio e dall’alto impatto ambientale.
Immaginate due ettari di giardino interamente composto da tappeti erbosi, labirinti, parterre e altri elementi tipici dei giardini storici italiani e inglesi. Immaginate un sesto d’impianto (distanza tra una pianta e l’altra) così ravvicinato da far impallidire qualsiasi coltivazione intensiva, incapace di garantire un corretto sviluppo degli apparati radicali e buono solo a rendere le piante perennemente dipendenti dall’acqua.
Il nome “crete senesi” deriva dal tipo di suolo, interamente argilloso, tipico di queste aree. Immaginate centinaia di piante mediterranee piantate nell’argilla, senza alcun accorgimento relativamente al drenaggio e alla tessitura del terreno (queste piante in natura vivono tra i sassi).
Ecco, questo è quello che fanno alcune importanti realtà florovivaistiche toscane, con gli evidenti unici intenti di vendere piante e massimizzare il profitto a discapito di tutto il resto.
Queste realtà fagocitano quasi interamente il mercato toscano, grazie alla loro presenza massiva sul territorio e al prestigio che si sono costruite nel corso del tempo. Spesso abili coltivatori e punti di riferimento per il mercato florovivaistico, ma aimè cattivi interpreti del territorio, nemici dell’ambiente e delle tasche dei consumatori finali.
Ho passato due anni della mia vita a tentare di convertire l’insostenibile in sostenibile, con l’aiuto di un formidabile paesaggista inglese che considero mio mentore, colui che mi ha indicato la strada da seguire.
E’ da questa esperienza che ho capito realmente in quale direzione doveva evolversi il garden design in Toscana e in Italia e cosa avrei dovuto offrire al mercato, sempre più attento alla sostenibilità.
Soffrivo particolarmente all’idea che ogni anno decine e decine di persone venissero truffate da realtà di questo tipo, abbagliate dal marchio e dalla storia dietro di esso, o spesso mal consigliate.
Ho così interamente dirottato le mie attenzioni sulla progettazione dei giardini, imparando dai più grandi rappresentanti del Naturalistic Planting Design internazionale e portando tutto il know how in Italia, adattandolo alle caratteristiche del mio territorio.
Naturalistic planting design adeguato al contesto climatico toscano
Oggi convertiamo importanti realtà storiche toscane in giardini dal carattere moderno ma perfettamente interconnessi con il passato, il paesaggio attuale e le sfide climatiche del futuro.
Nonostante gli investimenti, spesso milionari, per la realizzazione di grandi e importanti giardini, garantiamo ai nostri clienti costi di gestione bassi.
Questo è possibile grazie al corretto uso di piante resistenti alla siccità, di aree a prato più limitate, di tappeti erbosi innovativi o di alternative calpestabili e ricche di colore e biodiversità. Consapevoli della scarsità idrica e del rispetto che tutti dobbiamo avere nell’usare risorse sempre meno disponibili, puntiamo tutto sul risparmio idrico e su soluzioni progettuali compatibili con il territorio.
Seguiamo con cura e particolare attenzione anche piccole realtà residenziali, garantendo così ad un pubblico più che trasversale tutti i nostri servizi, convinti che l’alta professionalità debba essere accessibile a tutti.
Sempre più giardinieri e florovivaisti toscani scelgono di avvalersi della nostra consulenza per realizzare giardini al passo con i tempi, consapevoli dell’importanza della figura del garden designer.
Noi siamo particolarmente orgogliosi e felici di questo cambiamento del mercato dei giardini di lusso (e non) in Toscana, poiché avvertiamo una maggiore consapevolezza sull’importanza dei ruoli, nei confronti della natura e delle sfide climatiche future.
Nessun giardino fatto e pensato senza tener conto dei fattori appena elencati, avrà la possibilità di perdurare ed evolversi nei prossimi decenni a meno di una profonda e doverosa conversione.
Come progettare un giardino mediterraneo in Toscana
Dopo aver analizzato le condizioni di partenza di molte proprietà in Toscana e aver dato uno sguardo all’offerta di mercato di questa meravigliosa regione, andiamo a capire quali sono gli ambiti su cui soffermarsi per progettare con successo un giardino resiliente e sostenibile.
Rilievo topografico
La morfologia dei terreni può essere molto complessa, specialmente in zone vocate alla viticoltura come il Chianti (tra Siena e Firenze). È specialmente in questi casi che si richiede una lettura molto attenta del sito, ai fini di restituire uno stato di fatto dettagliato e preciso su cui lavorare.
Già da molti anni abbiamo abbandonato la strumentazione GPS per effettuare i rilievi e non affidiamo più a terzi questo delicato compito. Un rilievo effettuato tramite ricevitore GPS si basa esclusivamente sulle scelte arbitrarie del tecnico poiché è solo grazie l’acquisizione di punti che viene tracciata l’intera area.
Ad oggi siamo l’unico studio di progettazione giardini in Italia a vantare esperienza pluriennale nella rilevazione topografica. Effettuiamo noi stessi il rilievo con strumenti sofisticati quali drone e laser scanner.
A differenza della rilevazione puntuale con strumentazione GPS, questi strumenti consentono di mappare interamente l’area, dando poi al progettista il compito di valutare gli elementi utili al progetto.
La restituzione di uno stato di fatto dettagliato mediante drone e/o laser scanner, consente di minimizzare il margine di errore ed elaborare un progetto perfettamente calibrato sul sito. Riusciamo quindi ad arrivare ad un esecutivo molto preciso e privo di errori e dunque a un notevole risparmio in fase di realizzazione.
Studio del territorio toscano
Per noi la connessione con il paesaggio è estremamente importante poiché ci troviamo in una regione con territori particolarmente pregiati e di cui non si può non tener conto in fase di progettazione.
È solo con un’attenta e pianificata interconnessione tra giardino e ambiente circostante che possiamo creare un luogo che attragga, invogli all’esplorazione e funzioni negli anni.
Le analisi chimico-fisiche del terreno, l’indagine floristica e lo studio del paesaggio agrario unitamente alla raccolta delle preziose e fondamentali richieste del cliente, sono step fondamentali che aiutano a delineare le possibili strade da intraprendere.
Come creare una connessione con un paesaggio naturale, magari boschivo e tipico di molte zone della Toscana? Scegliendo ad esempio un planting naturalistico che comprenda forme biologiche simili a quelle presenti in natura. In questo modo il giardino accompagnerà sempre l’andamento stagionale, evitando inutili e accecanti contrasti.
Come creare invece un legame con un paesaggio semi-naturale e caratterizzato dalla coltivazione dell’olivo, della vite o dei cereali? Inserendo ad esempio alcuni elementi formali nel giardino (come piante gestite in forma obbligata) e marcando dunque il lavoro costante dell’uomo sulla natura. Potremmo anche optare per schemi di piantagione dall’alta leggibilità, dove le piante vengono disposte in blocchi o mediante design appositamente studiati per riprendere le geometrie del tessuto rurale locale.
L’aggiunta di elementi formali agevola oltretutto la connessione con il passato e con tutti gli elementi che hanno reso famoso il giardino all’italiana.
Uno delle nostre ultime reinterpretazioni in chiave moderna di un giardino storico situato nelle meravigliose colline del Chianti
Scegliere le piante giuste
Ricercare quella giusta connessione con il passato e la tradizione della Toscana non vuol dire non tener conto del presente e delle sfide climatiche future. La conoscenza odierna e l’offerta del mercato florovivaistico sono di gran lunga diverse rispetto a quelle di cento o trecento anni fa.
È quindi per noi inconcepibile continuare ad usare esclusivamente piante di bosso o tasso come se nulla fosse cambiato fino ad oggi e continuando quindi a creare giardini dall’alto impatto manutentivo e ambientale.
Pensate che per creare elementi formali quali siepi, labirinti, forme sferiche, ecc. oggi possiamo scegliere tra decine di specie di piante mediterranee o resistenti a stress come siccità, malattie, ecc.
Tra le tante specie ne cito alcune:
- Rosmarinus officinalis ‘Boule’
- Pistacia lentiscus
- Phillyrea angustifolia
- Phillyrea latifolia
- Elaeagnus x ebbingei
- Sarcopoterium spinosum
- Leucophyllum frutescens
- Teucrium fruticans
La Toscana è una regione caratterizzata da estati lunghe, calde e particolarmente aride e a causa della scarsità idrica diffusa è doveroso e caldamente consigliato scegliere prevalentemente piante resistenti alla siccità. In fase di progettazione bisogna tener conto del tipo di terreno di cui avranno bisogno e quindi di tutte quelle lavorazioni necessarie per poterle coltivare correttamente.
È raro trovare delle condizioni pedologiche di partenza ideali e grande attenzione deve essere sempre posta alla composizione del corretto substrato: un investimento iniziale che comporterà un enorme risparmio negli anni. Il 99% dei giardini che falliscono hanno di solito gravi problemi di ristagno idrico e compattamento, cioè condizioni potenzialmente fatali per tutte le piante mediterranee.
Elementi sferici ottenuti mediante l’utilizzo di Phillyrea angustifolia in un nostro giardino a Porto Ercole
Tappeti erbosi e alternative
Il tappeto erboso di microterme è l’elemento del giardino che più in assoluto ha bisogno di input esterni, tra cui acqua, concimazioni e trattamenti fitosanitari.
In Toscana l’ampio e scellerato uso di tappeti erbosi comporta ogni anno l’impiego di inimmaginabili quantitativi d’acqua con evidente impatto ambientale negativo e perdita di biodiversità.
Non essendo ancora proibito dalla legge, il tappeto erboso viene spesso richiesto e/o proposto come unico elemento costituente del giardino, banalizzando e disintegrando il concetto del giardino stesso (clicca qui per saperne di più). Talvolta viene anche proposto assieme ad olivi secolari, creando enormi problemi fitosanitari ad un albero con un’alta resistenza alla siccità come l’olivo, il quale necessita di un’irrigazione personalizzata e necessaria quasi sempre solo nelle prime fasi di attecchimento.
Le aree a prato vanno dunque ben inserite nel contesto e dimensionate in base all’effettiva necessità: spesso ci circondiamo di prati molto grandi di cui utilizziamo solo una piccola percentuale.
In alternativa alle microterme possiamo optare per le macroterme come la Zoysia japonica o la Zoysia tenuifolia, in riposo vegetativo in inverno e perfettamente connesse a un territorio boschivo come quello del Chianti.
Zosya japonica in inverno in perfetta connessione con il territorio boschivo del Chianti
Oppure scegliere delle vere e proprie alternative al tappeto erboso, colorate e portatrici di biodiversità come:
- Phyla nodiflora
- Verbena tenuisecta (o Glandularia aristigera)
- Achillea crithmifolia
- Dymondia margaretae
Questi prati consentono una drastica riduzione di un importante e preziosa risorsa come l’acqua, non richiedono concimazioni né trattamenti fitosanitari e portano biodiversità e fiori durante i periodi vegetativi.
N.B. Non è sufficiente acquistare le piantine e piantarle. Per avere successo occorre preparare adeguatamente il terreno come avviene per qualsiasi tappeto erboso.
Prato di Lippia, Verbena e Achillea a soli 3 mesi dall’impianto in uno dei nostri giardini sul Monte Argentario
L’uso dei materiali
Nei nostri giardini in Toscana usiamo e consigliamo sempre l’utilizzo di materiali in sintonia con il territorio e con gli edifici, spesso antichi e permeati da una lunga storia.
La scelta del pietrisco o spezzato di cava come materiale pacciamante o come base per viali pedonali e carrabili, è spesso una buona soluzione poiché sostenibile e a basso costo specialmente in presenza di cave limitrofe.
L’utilizzo massivo di questo inerte consente oltretutto di evitare l’installazione di bordure metalliche, solitamente utilizzate per separare materiali diversi. Soluzione ideale qualora scegliessimo di simulare un ambiente mediterraneo dalle forme naturali, dove la presenza di delimitazioni risulterebbe forzata e artificiale.
Assenza di bordi grazie all’uso del pietrisco e a piante dal portamento naturale
La presenza di leggere pendenze non deve spaventare poiché talvolta è sufficiente l’installazione di teli pacciamanti che trattengano l’umidità, limitino i fenomeni erosivi e lo sviluppo di piante spontanee.
Noi suggeriamo teli pacciamanti biodegradabili per via del loro impatto ambientale ridotto e della loro scarsa permanenza negli anni: saranno poi le piante, adeguatamente scelte e posizionate, a consolidare e coprire interamente il terreno.
Per quanto la pietra, spesso locale, possa sembrare l’unica soluzione possibile in presenza di un antico casale o castello, l’acciaio COR-TEN si rivela un formidabile alleato poiché facile da integrare in qualsiasi contesto e plasmabile a piacimento. Un fire pit o un gioco d’acqua in acciaio COR-TEN possono essere degli elementi decorativi capaci di creare un piacevole contrasto con le preesistenze di un’epoca passata.
Fontana in acciaio COR-TEN interamente progettata dal nostro studio
Il Gravel Garden in Toscana
Il Gravel Garden è letteralmente un giardino in cui l’elemento che fa da collante visivo è la ghiaia, o più tecnicamente pietrisco. È la forma di giardino che più simula una gariga mediterranea, sia in termini visivi, sia ecologici che agronomici.
I Gravel Gardens, spesso erroneamente definiti Dry Gardens, sono giardini tipicamente progettati per essere resilienti e garantire una gestione sostenibile, tenendo conto delle risorse locali a disposizione.
Per funzionare, questa forma di giardino deve essere ben progettata in ogni sua parte:
- Composizione dei substrati
- Posa dei materiali pacciamanti
- Assenza o presenza di impianto di irrigazione
- Modalità di messa a dimora
- Progettazione delle comunità vegetali
- Gestione futura
Altra caratteristica distintiva del Gravel Garden è senz’altro la simulazione degli ecosistemi mediterranei, in particolar modo gariga e prateria. La progettazione delle comunità vegetali svolge un ruolo fondamentale poiché è solo grazie al giusto mix ed equilibrio che queste piante potranno coesistere negli anni e richiedere poche attenzioni da parte nostra.
Il risparmio idrico che abbiamo ottenuto negli anni nei nostri Gravel Gardens è dell’80% rispetto a giardini fortemente incentrati sul tappeto erboso e con una gestione idrica poco attenta agli sprechi.
Un risparmio che, sommato ai pochi interventi manutentivi, consente di ammortizzare in poco tempo i costi di realizzazione.
Uno dei nostri ultimi progetti in Toscana: un meraviglioso Gravel Garden tra le colline di Bolgheri
I vantaggi del giardino mediterraneo in Toscana
Se volessimo dunque elencare i vantaggi di un giardino mediterraneo ben integrato nel contesto toscano e al passo con i tempi, potremmo riassumerli in:
- Drastica riduzione nell’uso dell’acqua
- Assenza di concimazioni
- Assenza di trattamenti fitosanitari
- Controllo e gestione interamente incentrati sul corretto uso dell’acqua
- Pochi interventi di potatura l’anno
- Diserbo manuale concentrato nel primo anno di sviluppo
- Aumento della biodiversità
- Continuo cambiamento dovuto dal susseguirsi delle stagioni
- Perfetta integrazione con il paesaggio circostante
Un elenco sufficiente per cominciare a vedere con un occhio nuovo i giardini contemporanei e le loro potenzialità.
Storia e tendenze del Garden Design in Toscana
La Toscana è una regione ricca di storia, arte e cultura. Non sorprende quindi che anche il garden design in questa regione abbia una lunga e prestigiosa tradizione.
Quando penso al giardino toscano penso a Villa La Foce, capolavoro del famoso architetto del paesaggio inglese Cecil Pinsent. Tra tutti i suoi meravigliosi giardini toscani è quello che più di tutti racchiude l’essenza del giardino all’italiana e delle sue derivazioni più moderne.
Un giardino perfettamente interconnesso con il meraviglioso paesaggio della Val d’Orcia, capace di sprigionare la maestosità del giardino all’italiana, permeato di volumi e geometrie, e allo stesso tempo capace di donare dolcezza e allegria grazie all’uso di aromatiche e piante erbacee, come da buona tradizione inglese.
Non è un caso che ad oggi siano ancora i paesaggisti inglesi a creare giardini così intensamente connessi e ben integrati al territorio toscano. Chi sa cosa sia realmente un giardino e ne comprende gli insegnamenti, non potrà mai proporre tappeti erbosi in un territorio dove clima, storia, tradizione e territorio ci guidano verso una direzione diametralmente opposta.
Non è un caso che il giardino privato contemporaneo che più ammiro ad oggi in Toscana (La Petraia) sia stato progettato da un garden designer inglese e viene attualmente gestito da un bravissimo giardiniere, sempre di origine britannica.
Il giardino, situato tra le colline del Chianti e circondato da boschi e vigneti, è un perfetto ponte tra passato e presente ed è solo con una grande maestria e sensibilità in tema i giardini, unitamente ad una profonda cultura dei proprietari, che tutto ciò è stato reso possibile.
Non biasimo dunque chi decide di coinvolgere paesaggisti stranieri, spesso anglosassoni: le alternative nazionali, se non si sa dove cercare, possono essere alquanto deprimenti come abbiamo visto.
Siamo quindi molto orgogliosi di essere diventati il punto di riferimento in Toscana per molti privati e investitori nazionali ed esteri che decidono di investire in questa regione e rendere le loro proprietà uniche e rinomate in tutto il mondo. Lo facciamo mediante la collaborazione con importanti realtà aziendali locali, offrendo ai nostri clienti un servizio completo dalla consulenza, alla realizzazione e gestione futura.
Per scoprire come lavorare con noi contattaci QUI. Ti ricontatteremo per organizzare un incontro e spiegarti tutti i dettagli.