Giardini su terrazzo
Giardini pensili
Quando parliamo di un giardino pensile, parliamo di uno spazio all’aperto da comporre e rendere funzionale per la quotidianità, al pari di un pezzo di terra attorno la nostra abitazione.
È un argomento che ci sta molto a cuore poiché all’interno di questa definizione si nascondono diverse insidie, incomprensioni e pregiudizi.
Il mondo anglosassone (e non solo) ha capito già da tempo l’importanza di uno spazio vivibile al di fuori delle mura di casa, nonostante un clima meno favorevole rispetto a quello mediterraneo.
Questa presa di consapevolezza porta a comprendere il reale valore dell’abitare outdoor e a equipararlo, in termini di budget e importanza, al pari dell’indoor.
Comprendere a pieno l’importanza e le potenzialità di uno spazio esterno ben progettato chiaramente veicola in modo assolutamente diverso il budget a disposizione, poiché cambia la scala di valori e cambiano le priorità di investimento.
In nostro duplice ruolo in Italia è dunque innanzitutto quello di informare le persone sulle possibilità di uno spazio esterno, qualsiasi esso sia, e successivamente quello di creare la massima bellezza possibile in rapporto alle disponibilità economiche.
Da designer di esterni, abbiamo il dovere di creare luoghi idonei per la quotidianità, con particolare attenzione al dettaglio, ai materiali e alle migliori soluzioni architettoniche. C’è però una piccola grande differenza che rende lo spazio al di fuori delle mura di casa unico, magico e insostituibile: la natura.
La consapevolezza della natura che ha un garden designer dà la possibilità di plasmare il design incorporando organismi viventi, mentre la sapiente mano di un bravo giardiniere guida il giardino verso la sua migliore evoluzione possibile.
Quali piante dovremmo usare in terrazzo?
La risposta non è scontata e non possiamo limitarci ad una banale lista, come tante di quelle che già possiamo trovare in siti hobbistici e non professionali. Il nostro focus sono le piante e dunque la scelta così delicata e complessa di una pianta da inserire nel giusto contesto, non può essere fatta facendo riferimento a guide online e/o mode del momento.
Innanzitutto cos’è che regola la scelta delle piante? Sicuramente un filo conduttore concordato con il cliente come ad esempio una profonda connessione con il territorio limitrofo (e quindi piante tendenzialmente autoctone e/o dal look molto naturale), il ricordo di momenti passati nell’infanzia (ad esempio una vegetazione tropicale lussureggiante) o, una vegetazione che ben si sposi con il design scelto per gli interni e gli arredi.
In tutti questi casi è bene fare poi delle attente analisi del luogo, valutando le medie climatiche, il livello di precipitazioni, i venti e l’esposizione. Non è detto che il filo conduttore scelto combaci con le peculiarità del sito e dunque potrebbero essere necessari ulteriori ragionamenti.
Va detto che il mondo delle piante è così infinitamente vasto da offrirci quasi sempre una soluzione per tutti gli ambiti, così come va precisato che la coltivazione delle piante in un substrato creato ad hoc è senz’altro agevolata. Per questi due fondamentali motivi, avvicinarsi anche molto all’idea iniziale, seppur con condizioni climatiche non ideali o avverse, può essere piuttosto facile.
Ma perché la scelta delle piante deve essere fatta in modo così accurato, sicuramente affidandoci ad un esperto, senza andare alla ricerca di ricette pronte ed evitando scorciatoie? Banalmente, per evitare di perdere soldi ma anche e soprattutto perché il saper scegliere e accostare correttamente le piante, è alla base della corretta riuscita del design.
Fioriere in acciaio cor-ten con piante erbacee per un piccolo giardino pensile a Roma
Fino ad oggi ci è bastato andare al garden center sotto casa, farci consigliare sulla pianta giusta, comprarla e attendere che la natura facesse il suo decorso. Quasi sempre ci siamo affidati a piante dal ciclo molto breve, che mai arrivano alla fine del primo anno, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore delle ipotesi e più frequentemente, a causa di un substrato non idoneo, dell’esposizione sbagliata o di una scorretta gestione dell’acqua, abbiamo magari assistito a disseccamenti precoci e a scarsissime performance già durante le prime fasi di attecchimento.
Quest’approccio, protratto fin troppo nei decenni, ha creato disinformazione e una bruttissima distorsione della realtà: spendiamo il meno possibile in piante che tanto inevitabilmente moriranno.
Le piante fanno parte di un’infrastruttura, quella che in architettura del paesaggio e più in larga scala viene definita infrastruttura verde (e a volte anche blu per via della gestione dell’acqua), e dunque devono durare nel tempo, devono sviluppare negli anni l’idea di design iniziale, accompagnate dalle mani sapienti di un bravo giardiniere.
Le piante che noi proponiamo sono quasi sempre perenni, ovvero piante in grado di resistere per anni. Talvolta per ottenere degli effetti immediati è lecito utilizzare alcune piante dall’accrescimento esplosivo ma dall’altrettanta velocità di regressione e deperimento. Questo si fa di solito per ottenere un bell’effetto già nel primo anno, in attesa della crescita delle piante strutturali che rimarranno lì per anni.
Tutto questo va però comunicato, fa parte del design e non deve spaventare: semplicemente tramite il planting design si cerca di simulare le leggi della natura, calcolando e prevedendo talvolta una piccola percentuale di piante che non arriveranno al secondo anno.
Un giardino pensile ben progettato dal nostro studio, ha reso questo spazio esterno uno splendido salotto verde da vivere
Premesso questo, l’altro aspetto cruciale da comprendere è che coltivare le piante in un substrato artificiale ci dà infinite possibilità.
Realizzare giardini su terra è solitamente molto complesso poiché richiede uno studio approfondito del terreno e in molti casi ingenti spese per migliorarlo. Partire invece da un nuovo substrato di coltivazione, ben drenante e con caratteristiche ideali per la coltivazione della maggior parte delle piante, getta le basi per una scelta pressoché illimitata e sorprendente.
Infine, il clima delle città, fortemente influenzato dalla scarsa presenza di vegetazione e dalla ricca presenza di cemento, è sempre piuttosto alterato e superiore in media di 3-5 gradi rispetto a quello delle campagne o ecosistemi limitrofi. Questo fattore induce ad un ulteriore riflessione: spesso le piante autoctone e presenti in territori naturali limitrofi, potrebbero non essere più compatibili con il clima della città.
Cosa significa? Che per trovare la pianta in grado di resistere nella posizione scelta, saremo chiamati necessariamente ad attingere a piante provenienti da tutto il mondo, spesso da ecosistemi anche molto diversi dal nostro.
Coltivare una pianta in contenitore ci dà quindi la possibilità di utilizzare piante tropicali a Roma o piante mediterranee a Milano, in luoghi dove le minime invernali apparentemente non sarebbero ideali.
Terrazzo mediterraneo realizzato a Milano da Sandro Degni
Terrazzo mediterraneo realizzato a Milano da Sandro Degni
Come realizzare un giardino pensile?
Innanzitutto occorre precisare che a una realizzazione dovrebbe precedere un progetto, sempre. Se questo non avviene, le probabilità di cucire un giardino pensile sulle necessità del cliente e sulle caratteristiche del luogo sono pari a 0.
Da studio di Garden Design, noi proponiamo sempre ai nostri clienti tre fasi di lavoro, per qualsiasi tipo e taglia di giardino (anche un terrazzo di 100 mq), suddivise in concept, definitivo ed esecutivo. Tramite la fase di concept andiamo ad esplorare le diverse possibilità che ci offre lo spazio, sempre dopo aver attentamente studiato i desiderata del cliente. Questo primo processo ci dà la possibilità di far vedere ai nostri clienti soluzioni inaspettate e diverse chiavi di lettura, rendendo il processo di selezione entusiasmante e particolarmente efficace. Una volta scelto il design ci occupiamo di rappresentarlo mediante render fotorealistici, con l’obiettivo di far immergere nel modo più fedele possibile i nostri clienti nel loro futuro giardino.
L’ultima fase è quella più importante poiché restituisce tutti i dettagli costruttivi e dà la possibilità di computare correttamente il lavoro, con un margine di errore pari a 0. Le nostre tavole esecutive vanno a dettagliare ogni ambito progettuale, dalle piante alle fioriere, dalle tecniche di costruzione a quelle di piantagione, dalle pergole ai giochi d’acqua, dall’irrigazione all’iluminazione, ecc.
Non è in alcun modo possibile bypassare tutto questo e pensare di ottenere un risultato soddisfacente. E’ altamente probabile che l’alternativa sia un enorme spreco di denaro.
Render di un nostro nuovo terrazzo su Roma. Sia il mobile cucina, che le fioriere e i frangivista, sono interamente realizzati in lamiera.
La scelta dei materiali dovrebbe essere un altro elemento di studio molto importante, poiché essa non va esclusivamente e restituire una ben precisa idea di design, ma si rivela poi fondamentale per la riuscita stessa del giardino. Ci piace parlare di giardino pensile poiché amiamo portare il nostro lavoro su terra anche a diversi m di altezza. Ma come è possibile riuscirci?
La lamiera ci dà la possibilità di lavorare in modo incredibile, adattandoci a qualsiasi spazio ma soprattutto ricreando le forme più sinuose possibili, come in questo terrazzo di nuova costruzione a Milano:
Terrazzo realizzato da Sandro Degni a Milano
La fioriera diventa così un tutt’uno con lo spazio a disposizione, andando a plasmare qualcosa di nuovo, prima impensabile, un vero e proprio giardino dal look naturale e particolarmente immersivo. Portare la sinuosità di un giardino naturalistico è ad oggi possibile grazie all’uso sapiente della lamiera, la quale consente disegni e combinazioni pressoché infinite. Possiamo quindi paragonare la lamiera alla terra, ai tronchi delle piante, a una sorta di infrastruttura portante che simula e astrae ciò a cui siamo abituati a vedere in giardino.
L’estrema personalizzazione di questo materiale consente inoltre di adottare soluzioni particolarmente interessanti per le piante, andando a creare condizioni di coltivazione ideali, riducendo i costi di gestione e aiutandoci a preservare quanta più acqua possibile nel corso degli anni.
Particolare attenzione va data poi ai substrati di coltivazione, veri protagonisti e attori del successo dei nostri terrazzi. Le soluzioni agronomiche adottate per i tetti verdi (i quali ci danno ulteriori possibilità ma ne parleremo prossimamente) si rivelano spesso assai interessanti anche per vasi e fioriere. La torba è un materiale leggero, con proprietà ben note, che se correttamente ammendato crea condizioni di coltivazioni ottimali.
Risultati uguali o superiori possono ad oggi essere ottenuti anche da terricci utilizzati per i tetti verdi, molto leggeri e composti prevalentemente da materiali inerti. Questi substrati garantiscono una maggior durata negli anni e quindi maggiori performance sul lungo periodo, andando quindi a massimizzare i benefici dell’investimento iniziale.
Un terrazzo con pergola e zona pranzo, da noi proggettato
La Roqqa Hotel
Quali esperti del paesaggio mediterraneo, siamo stati chiamati dalla famiglia Jonsson (del gruppo Qarlbo) per progettare gli esterni di diverse proprietà a Porto Ercole, tra cui l’hotel La Roqqa.
Dovevamo studiare un design che si sposasse perfettamente con il meraviglioso paesaggio mediterraneo, tipico del Monte Argentario, e lo stile scelto per gli interni e l’arredo.
Tra le nostre proposte iniziali abbiamo creato un design inclusivo, che facesse da cornice allo splendido paesaggio di Porto Ercole. Gruppi di fioriere dalle forme sinuose, come piace a noi, per portare la bellezza dei nostri giardini anche in terrazzo.
Una volta definito il design dell’hotel, a cura del famoso studio Palomba Serafini di Milano, abbiamo spostato il nostro focus verso un approccio più minimale ma allo stesso tempo molto legato alla tradizione toscana. Il cliente ci chiese di portare la terracotta ovunque per dare un’inconfondibile senso di Toscana durante il soggiorno degli ospiti.
Ci siamo così rivolti ad una delle fornaci più famose di Impruneta, Poggi Ugo, per scegliere un design moderno, semplice e accattivante. I vasi sono stati disposti in piccoli gruppi, ai fini di ricreare dei piccoli quadri mediterranei, fortemente in sintonia con il paesaggio naturale e le più antiche tradizioni italiane.
Terrazzo a Madrid
A noi piace comunicare tramite esempi e tramite la bellezza. Questo terrazzo, splendidamente progettato da un collega spagnolo, Alvaro Sampedro, incarna perfettamente il nostro concetto di giardino pensile poiché esprime effettivamente tutte le potenzialità di un terrazzo o un attico, se ben progettati.
Per scoprire come lavorare con noi contattaci QUI. Ti ricontatteremo per organizzare un incontro e spiegarti tutti i dettagli.