Giardino di Olivier Filippi, Francia. Giardino Mediterraneo

Pillole di Garden Design (ep.7): il giardino italiano contemporaneo

Sono molti gli articoli in cui ho speso parole per spiegarti la mia visione di giardino. In quest’articolo però vorrei raccontarti come dovrebbe esser composto il giardino di oggi in Italia e in tutti quei paesi che affacciano sul Mar Mediterraneo.

Negli ultimi anni ho dedicato molte delle mie risorse nella formazione personale. Nello specifico ho approfondito i temi legati al New Perennial Movement e suoi derivati, confrontandomi con alcuni dei massimi esponenti di fama internazionale (vedi I Maestri del Paesaggio).

Questo modo di fare di giardini nasce in Nord Europa e si adatta a climi con precipitazioni annue elevate ed estati non particolarmente calde. Vien da sé che in Italia, qualsiasi tentativo di emulazione andrà inevitabilmente incontro a un miserabile fallimento (salvo che in alcune fasce climatiche).

Un’alternativa è stata sviluppata in Francia dal vivaista, paesaggista e pioniere Olivier Filippi e consiste nell’utilizzo di piante che crescono naturalmente in riva al mare o in territori aridi. Alcuni tra i tratti distintivi di queste piante sono i terreni prevalentemente sabbiosi o sassosi (e quindi ben drenati) in cui vivono e la capacità di entrare in estivazione e quindi resistere alle estati tipicamente molto calde e siccitose.

Queste caratteristiche sono facili da trovare un po’ in tutta Italia ma sono spesso legate ai territori vicino al mare. E per tutto il resto? Entriamo un po’ nel dettaglio.

Sia il giardino di perenni nord europeo che quello di piante mediterranee hanno una cosa in comune, l’assenza di impianto di irrigazione. Entrambe le concezioni di giardino si basano su una regola comune: utilizzare piante che siano in grado di adattarsi in modo naturale all’ambiente.
In Germania, Inghilterra o Olanda, in estate il livello di precipitazioni è tale da permettere alle piante perenni di mantenersi in buona forma e risultare molto appetibili per tutta la stagione calda. Anche nelle regioni con climi più secchi, è assai difficile che le piante vadano in estivazione e quindi entrino in un vero e proprio riposo vegetativo estivo.
Nei paesi a clima mediterraneo questo non accade e molte piante hanno sviluppato degli escamotage per superare agilmente lunghi periodi di caldo e siccità. Il giardino mediterraneo di Olivier Filippi, ad esempio, è un giardino che nasce su suoli ben drenati e con piante adatte all’habitat.
A differenza del giardino di perenni abbiamo però un prezzo da pagare: con il giardino mediterraneo a clima arido dobbiamo abituarci all’idea di avere un giardino quasi del tutto secco nel periodo estivo piuttosto che in quello invernale. L’esatto opposto del concetto di giardino nell’immaginario comune.

In tutte le zone a clima mediterraneo caratterizzate da estati secche e inverni umidi e miti e con terreni sciolti e ben drenati è possibile usufruire in modo del tutto naturale di ben 25.000 specie di piante del bacino mediterraneo, cioè il 10% della flora mondiale conosciuta. Una biodiversità sconosciuta all’Europa non mediterranea che vanta invece soltanto 6.000 specie. Se guardiamo tutto il mondo possiamo allargare lo spettro delle piante “aride” a ben 75.000 specie.

Alcuni esempi virtuosi di questo tipo di giardino sono rappresentati dal Botanical Dry Garden, Orbetello, e dal giardino sperimentale del Vivaio 98.3, Tarquinia. In questi due giardini un’infinità di piante a clima mediterraneo crescono e prosperano senza impianto d’irrigazione. Questo non vuol dire però che in estati particolarmente siccitose non si sia dovuto intervenire con irrigazioni manuali straordinarie proprio per evitare che l’estivazione si trasformasse in morte certa.

Ed è proprio qui che sta la debolezza nell’applicare questo principio a tutti i giardini della nostra penisola.

Le regole per avere un giardino mediterraneo arido naturale sono:

  • Avere un terreno sciolto e ben drenato
  • Piantare in autunno
  • Non utilizzare l’impianto d’irrigazione
  • Non innaffiare mai d’estate salvo casi di siccità straordinaria (estate 2017)
  • Utilizzare possibilmente uno strato di ghiaia come pacciame per limitare l’evaporazione dell’acqua dal terreno
  • Utilizzare prevalentemente piante arbustive caratteristiche della macchia mediterranea
  • Vivere chiaramente nella fascia mediterranea

Questo tipo di giardino è semplicemente meraviglioso ma non è ahimé replicabile nella gran parte della penisola italiana, non tanto per il clima e il terreno (che ricordiamo essere modificabile a piacimento dall’uomo) quanto per questioni legate alle tempistiche, al budget, alla gestione e ai gusti personali.

Quello che ho fatto è stato coniare un nuovo tipo di giardino mediterraneo che potremmo semplicemente definire “giardino italiano contemporaneo“. Non un giardino moderno nel vero senso della parola e quindi spesso accostato al termine “minimal”, ma con una visione realistica ed ecologica del mondo moderno.
Ho preso quindi elementi sia da Olivier Filippi che dai grandi paesaggisti fondatori del New Perennial Movement, li ho elaborati e li ho sviluppati creando un modello applicabile in diversi habitat della nostra penisola.

TERRENO

Ritengo che migliorare il drenaggio del terreno sia quasi sempre imprescindibile. Poter accedere alle decine di migliaia di piante adattate a vivere in climi aridi è un grande privilegio ed è davvero un peccato dovervi rinunciare solo ed esclusivamente a causa del terreno. Questo tipo di piante inoltre ci consente di utilizzare pochissima acqua nel corso dell’anno e di azzerare quasi del tutto le concimazioni.
Un buon drenaggio non solo crea le condizioni ideali per le piante mediterranee ma anche per tante altre piante.
Qualora non ci trovassimo ad avere terreni sabbiosi o sassosi ma prevalentemente argillosi, dovremo prendere in seria considerazione l’idea di apportare degli ammendanti naturali come la sabbia di fiume oppure di creare sistemi di drenaggio mediante la creazione di dislivelli. Ogni luogo fa storia a se e va attentamente valutato.
La formula perfetta e universale per rendere un terreno drenante non esiste!

IRRIGAZIONE

Nei casi precedentemente elencati è possibile eliminare del tutto l’impianto d’irrigazione. Posso però dire con certezza che in Italia, ad oggi, ha senso di esistere nella stragrande maggioranza dei giardini. Creare delle fosse d’irrigazione e irrigare manualmente induce sicuramente ad una radicazione più profonda ed uniforme e ad una maggiore autosuffcienza idrica, ma nella realtà quasi mai è applicabile per svariati motivi.
Avere un impianto d’irrigazione non vuol dire perdere il controllo dell’acqua erogata, piuttosto di dosarne con esattezza la quantità richiesta.

Nei miei giardini l’uso dell’acqua è ridotto all’osso specie nella stagione estiva: forte caldo e umidità prolungata creano le condizioni ideali per lo sviluppo di pericolosi funghi parassiti. Irrigando con una frequenza molto bassa ma in modo consistente ed uniforme, consentiamo al terreno di assorbire l’acqua in profondità e quindi di andare a servire tutte quelle radici che assolvono alla funzione di “salvavita” nei periodi di siccità. In questo modo evitiamo che il giardino vada in completa estivazione (e che quindi si secchi totalmente), tenendolo parzialmente sveglio con irrigazioni controllate e assolutamente non nocive per le piante.
Oltretutto, qualora il giardino fosse molto grande e fossimo nel bel mezzo di un’estate straordinariamente asciutta (sempre più frequenti), basterebbe un click per un’irrigazione globale di emergenza.
I cambiamenti climatici possono essere molto pericolosi ed eventi straordinari spesso e volentieri sono in grado di decimare un intero giardino. Alcune accortezze in fase d’impianto ci consentono di prevedere anche l’imprevedibile.

EPOCA DI PIANTAGIONE

Il calendario nel giardinaggio è un’arma a doppio taglio. Ci deresponsabilizza poiché ci toglie la necessità (da sempre innata) di dover osservare le stagioni e agire di conseguenza.
Nella piantagione accade lo stesso. Vengono spesso imposti dei divieti o/e viene suggerito di piantare in un periodo piuttosto che in un altro.
Lasciamo stare i calendari poiché l’unica risposta possibile è come sempre e da sempre, DIPENDE.
Infatti, qualora ci trovassimo a realizzare un giardino mediterraneo senza irrigazione, dovremmo per forza piantare in autunno per permettere alle piante di radicare in profondità prima dell’arrivo dell’estate.
Munendoci invece di ala gocciolante possiamo andare a piantare in diversi periodi dell’anno.

  • Inverno: si dice si possano piantare solo gli alberi ma è una grande fesseria: salvo periodi di gelo prolungati, tutti gli altri momenti sono propizi.
  • Primavera: di sicuro non il momento ideale per via della temperatura in aumento ma avendo acqua a disposizione, non dovremo fare altro che aumentare le irrigazioni nell’arco della settimana fino al termine dell’estate (potrebbe aumentare il rischio di perdere qualche pianta).
  • Estate: eccetto gli ultimi 10 giorni di giugno e i primi 20 giorni di settembre (a patto che non siano estati particolarmente calde), sconsiglio vivamente di piantare nei mesi di giugno e luglio.

Come per la potatura, sono assai di più i momenti in cui possiamo piantare piuttosto che quelli in cui non possiamo farlo.

PIANTE

La componente vegetale rappresenta il fulcro del mio lavoro e della mia ricerca che ormai dura da anni. Ritengo che le piante, se ben scelte ed accostate possano creare da sole l’ossatura di un giardino, il carattere e lo stile. Tramite la corretta scelta delle piante, possiamo impostare il giardino in funzione delle scelte architettoniche effettuate con l’abitazione, creando continuità ed armonia tra i due ambienti.
Il giardino può e deve essere visto come la prosecuzione della casa, non come un elemento assestante e poco definito. Piante messe alla rinfusa non creano un giardino ma un ambiente caotico e invivibile (oltre a diminuire il valore dell’immobile).
La scelta delle piante è quindi una fase estremamente importante e delicata nella progettazione di un giardino.
Le piante che utilizzo qui nel centro Italia hanno ottime capacità di resistere alla siccità, tollerano temperature fino a -10/15°C, provengono da famiglie differenti e si ammalano di rado. A differenza del giardino mediterraneo puro, dove i piccoli arbusti sono le piante predominanti, nei miei giardini amo distribuire equamente arbustive, erbacee e graminacee. Le graminacee sono molto importanti perché oltre ad essere incredibilmente affascinanti aumentano la fertilità e il drenaggio, migliorano la struttura del suolo e controllano l’erosione.

PLANTING DESIGN

Il planting design è materia talmente complessa, enorme e poco conosciuta che nel mondo esistono professionisti che si occupano soltanto di individuare e posizionare con criterio le piante (planting designer). Ritenendo questa materia estremamente importante nel mio lavoro, ho elaborato e continuo ad elaborare sistemi di piantagione sempre diversi e al passo con i tempi e le richieste della committenza. Sono fermamente convinto che i giardini con un ottimo planting design risulteranno più gradevoli, meno dispendiosi nel tempo, più duraturi e strutturati.

Due anni fa terminavo la complessa progettazione di questo giardino mediterraneo. Con un planting design piuttosto schematico era mia intenzione ricreare un ambiente naturale ma apparentemente domato dall’uomo. Applicando schemi più casuali è possibile donare ancora più spontaneità e naturalezza, come nei miei ultimi e futuri progetti.
Il giardino si è evoluto nell’arco di un anno arrivando già ad un livello di maturità tale da far intuire gli intenti, gli obiettivi, i traguardi da raggiungere.

GIARDINO ITALIANO CONTEMPORANEO

Il giardino è stato realizzato tra Aprile e Novembre del 2017 e le foto sono state scattate a partire da Maggio 2018. Ritengo che questo giardino sia un buon esempio per spiegare e far comprendere a pieno la mia idea di giardino moderno ed ecosostenibile.

PRIMAVERA

In questo periodo dell’anno Achillea filipendulina ‘Neugold’, Nepeta racemosa, Festuca glauca ‘Elijah Blue’ e Erigeron karvinskianus sono al massimo del loro splendore. Utilizzare perenni, graminacee a arbustive in unico consente di:

  • Creare struttura grazie alle piante sempreverdi come le arbustive e alcune graminacee
  • Creare dinamismo di forme e volume grazie alla stagionalità delle perenni
  • Creare forte alternanza di fioriture

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ESTATE

In estate risaltano molto i contrasti tra la Stipa ichu, la Stipa tenuifolia e la Perovskia atriplicifolia ‘Blue Spire’, la Verbena bonariensis e la Verbena hybrida ‘Homestead Purple‘.
La copertura del terreno assicurata dalla fitta massa di piante e un’irrigazione saltuaria ma abbondante, hanno evitato che le piante andassero in estivazione, garantendo un giardino appetibile anche nel periodo di maggior stress.

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AUTUNNO

Al termine delle potature di fine estate le forme delle arbustive risultano più morbide, mentre spiccano ancora le graminacee e le erbacee. Posizionata in zone centrali, la Salvia leucantha é indubbiamente la regina indiscussa.

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