Manutenzione

Esiste il giardino a bassa manutenzione? Un po’ di chiarezza.

Il termine “bassa manutenzione”, associato al giardino, rappresenta ormai un connubio indissolubile, rodato e ormai ben radicato nell’immaginario comune.  Non so se sia stato coniato da una ben determinata domanda, o se in risposta a particolari esigenze e quindi da un’offerta di mercato incline a soddisfare qualsiasi capriccio umano, prendendosene ovviamente gioco.

Partiamo dal principio: la manutenzione di un giardino. Analizziamo questo termine.

manutenzióne s. f. [dal lat. mediev. manutentioonis, der. della locuz. manu tenere: v. mantenere]. – 1. Il mantenere in buono stato; in partic., insieme di operazioni che vanno effettuate per tenere sempre nella dovuta efficienza funzionale, in rispondenza agli scopi per cui sono stati costruiti, un edificio, una strada, una nave, una macchina, un impianto, ecc.: m. ordinaria, straordinaria; m. di strade, di argini, di canali; m. di macchinarî, di autoveicoli, di armi; lavori di m.; l’ascensore è fermo per m.; assumereavere la m. di un impianto, l’incarico di provvedere alla conservazione e al buon uso di questo, eseguendo anche, se necessario, le opportune riparazioni e sostituzioni di pezzi. ( Fonte Treccani)

Come puoi vedere, il termine manutenzione non viene mai associato ad essere viventi. Si parla di efficienza funzionale, di riparazione e di sostituzione di pezzi: cose totalmente estranee a qualcosa di vivo come il mondo vegetale.

Hai mai sentito parlare di case di manutenzione per esseri umani? Non suonerebbe un po’ strano?

Pensare al giardino come un qualcosa da mantenere vuol dire commettere un errore sin dal principio. Vuol dire privare di vita tutto ciò da cui noi dipendiamo per vivere: le piante e la terra.

Pensandoci bene, forse ci troviamo davanti ad uno dei più grandi controsensi della storia moderna. Il distacco dell’uomo nei confronti di ciò da cui dipende e proviene, è sicuramente una delle cause di questa enorme incomprensione. Credo che uno dei motivi per cui io abbia iniziato a progettare e realizzare giardini sia stato proprio questo. Ho sempre un’immensa voglia di far riavvicinare le persone alla natura tramite quello che è il punto d’incontro massimo tra la creatività umana e la terra: il giardino.

CLICCA QUI per capire cosa sia un giardino e come distinguerlo da uno spazio verde.

Che cosa comporta all’atto pratico accostare il termine “manutenzione” al giardino? Le piante diventano oggetti e nella migliore delle ipotesi soltanto dei figli capricciosi da domare e far rigare dritto. Ci si stupisce per un giovane albero spezzato da un forte vento, per qualche pianta danneggiata da gelate straordinarie e per erbe infestanti che nonostante il telo pacciamante riescono a trovare la strada per venire alla luce. Non si accetta quindi la possibilità che un essere vivente possa morire per cause assolutamente incontrollabili dall’uomo.

Nel peggiore dei casi si chiamano delle persone per distruggere alberi e arbusti, sia in ambito privato che pubblico, con la ferrea convinzione di non avere a che fare con esseri viventi, incredibilmente complessi e poco conosciuti.

Si va a toccare un essere vivente, spesso non avendo alcuna competenza in materia, convinti del fatto che la manutenzione sia un qualcosa di frequente e obbligatorio. Questo è vero per un’automobile: senza manutenzione si rompe. Viceversa le piante, senza l’intervento dell’uomo, se la cavano egregiamente e quasi sempre meglio.

Sono fermamente convinto che le rivoluzioni partano dalle piccole cose. Cominciamo a sostituire il termine incriminato con “cura e gestione” per avvicinarci correttamente e in punta di piedi al meraviglioso mondo dei giardini e delle piante.

Ma veniamo al dunque.

Il giardino a bassa manutenzione.

  1. Manutenzione e giardino non possono coesistere per i motivi già spiegati.
  2. Bassa manutenzione viene tradotto, sempre e comunque, in: “ah che bello mi dimentico del giardino”

Chi vende un giardino a “bassa manutenzione” vende quindi un respiro di sollievo. Chi lo compra, si sente sollevato da qualsiasi responsabilità, felice e consapevole del fatto che il nascituro giardino si prenderà cura di se stesso, qualsiasi cosa accada.

In questo articolo ho parlato del ruolo delle tappezzanti nel tuo giardino e dei vantaggi nell’usarle al posto del bello ma dispendioso tappeto erboso. Ti ho fornito, nello specifico, delle indicazioni per diminuire il tempo, le competenze e le risorse economiche da dedicare alla copertura del suolo del tuo giardino.

Ritengo che sia totalmente inutile produrre un articolo su “come realizzare un giardino a bassa manutenzione” considerando le decine se non centinaia di variabili in gioco. Fornire delle soluzioni per facilitarti la vita in determinati casi (come la copertura del suolo) è a mio parere l’unica strada percorribile per venire incontro alle tue esigenze, pur non conoscendoci.

Il giardino richiede impegno, competenze, attenzioni e impiego di risorse economiche, sempre.

Nel magnifico giardino di Great Dixter abbiamo forse uno tra i più alti livelli di manutenzione al mondo (decine di giardinieri lavorano qui tutti i giorni).

Nonostante tu:

  • Abbia usato specie poco suscettibili alle malattie e perfettamente adattabili al luogo
  • Abbia limitato al minimo l’uso del tappeto erboso mediante l’impiego di tappezzanti
  • Abbia investito molto in fase d’impianto, garantendo le condizioni pedologiche ideali per lo sviluppo delle piante
  • Abbia fatto realizzare un impianto d’irrigazione da un bravo artigiano
  • Abbia eliminato gli elementi formali (piante allevate in forma rigida)

Dovrai sempre fare i conti con:

  • Improvvisa mancanza d’acqua a causa di siccità straordinarie e sempre più frequenti
  • Danni causati da nevicate e gelate occasionali
  • La potatura continua, fatta nel modo giusto e al momento giusto, anche di tutte quelle piante denominate “a bassa manutenzione” (come le mediterranee)
  • La corretta potatura dei tuoi alberi sia in fase di allevamento sia, con tutta probabilità, in fase adulta (rivolgendoti a un bravo giardiniere o tree climber)
  • L’inevitabile usura di tutti gli elementi costruiti dall’uomo (impianto d’irrigazione, pavimentazioni o staccionate in legno, sistemi di drenaggio per il terreno o di depurazione per eventuali laghetti, ecc.)
  • L’impiego di fitofarmaci al momento giusto e nelle giuste dosi (rivolgendoti chiaramente ad un esperto)
  • La sostituzione di piante morte per stress biotici e/o abiotici
  • Concimazioni, reintegrazioni della sostanza organica e di materiali organici utilizzati come pacciame (qualora presenti)
  • Diserbo chimico, meccanico o manuale delle infestanti
  • Rimozione o trapianto di tutte le piante da noi scelte, che per loro natura tendono a disseminarsi e proliferare in zone indesiderate

Senza citare tutte le operazioni ordinarie che riguardano il taglio dei prati, la rimozione delle foglie, la vangatura (se necessaria) delle aiuole e tanto altro.

E’ quindi senz’altro possibile progettare e realizzare un giardino che tenga conto delle ormai limitate risorse ambientali a disposizione e delle tue capacità economiche.

In ogni caso, avrai sempre a che fare con organismi viventi in continuo mutamento, in molti casi dalla durata limitata, e suscettibili come noi alle malattie e agli stress ambientali.

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2 Comments

  • Ben detto!
    Devo dire che mi piace molto il tuo stile, mi rispecchio in quello che dici. Evidentemente troviamo ispirazione in uso stile di giardinaggio simile e con maestri simili.

    Mi fa piacere leggere il tuo blog e trovare che in italia ci siano dei giardinieri come te, con una visione moderna e con dello studio alle spalle. Purtroppo non ne ho trovati ancora molti. Pero’ il tuo blog fi fa ben sperare!

    Buon lavoro

    • Ciao Filippo, grazie mille per il tuo intervento e si, siamo ancora pochissimi e la strada è impervia. Il segreto è non mollare e andare avanti, uniti sarebbe ancora meglio.
      Buon lavoro.

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